venerdì 14 aprile 2017

LA VILLA REALE DI MONZA OSPITO' GLI ESULI FIUMANI

 Una vita dura, drammatica per gli adulti che a Fiume avevano lasciato casa, affetti e lavoro per poter essere Italiani al cento per cento


Monza, quando Villa Reale  era un campo per profughi.
Tra il 1960 e il 1967 la reggia ospitò gli esuli fiumani.
 Cinquant’anni dopo due di loro sono tornati a visitare il luogo: «All’inizio sembrava un gioco» – 
 
 
La ripida scalinata di marmo in Villa Reale era lo scivolo dei pomeriggi d’inverno. Nelle belle giornate invece il cortile delle vecchie scuderie reali diventava, di volta in volta, campo di calcio, terreno di sfida per duelli con piccole spade di legno, punto di partenza per avventure nei giardini della reggia.
C’è emozione nel racconto dei fratelli Adriano e Attilio Paulovich, esuli fiumani che, a cinquant’anni di distanza, sono tornati a Villa Reale, negli ambienti del campo profughi che sono stati la loro casa tra il 1960 e il 1967.
«Siamo stati tra gli ultimi ad arrivare in Italia — racconta Adriano, classe 1948 — partiti il 14 settembre del 1958 siamo stati per sei mesi in una caserma a Udine, poi a Marina di Massa e dal 1960 a Monza dove il campo era stato realizzato nell’ala Sud della Villa Reale».
 

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